San Pietro Vernotico, nel cuore del Salento
(ulteriori approfondimenti sulla Guida Turistica)
San Pietro Vernotico occupa una posizione centrale nella penisola salentina. A 36 metri sul livello del mare e distante da esso 9 Km. San Pietro Vernotico, da sempre appartenuta alla Terra d'Otranto e alla provincia di Lecce, fa parte della provincia di Brindisi dal 1927. Si trova al limite di confine tra la provincia di Brindisi (distante circa 18 chilometri) e quella di Lecce (distante circa 19 chilometri). Occupa, quindi, una posizione di equidistanza tra le due province.
Latitudine: 40° 29' 0'' N
Longitudine: 18° 3' 0'' E
Altitudine: 36 metri sul livello del mare
Superficie: 46 km quadrati
Abitanti: circa 15 mila
Densità: 327 abitanti/km quadrati
Comuni contigui: Squinzano (Le), Cellino San Marco (Br), Torchiarolo (Br)
Frazione: Campo di Mare
CAP: 72027
Prefisso telefonico: 0831
Codice ISTAT: 074016
Codice catasto: I119
Nome abitanti: sampietrani
Santo Patrono: San Pietro Apostolo
Giorno festivo: 29 giugno
Storia di San Pietro Vernotico
Le origini di San Pietro Vernotico risalgono al periodo storico precedente ai Normanni, agli Ottoni di Germania e alle invasioni dei Saraceni nel Salento. I primi insediamenti si hanno intorno all'attuale Chiesa di San Pietro Apostolo eretta dai Monaci Basiliani tra l'VIII ed il IX secolo d.C., in una zona ricca di pascoli. [...] Documenti di epoca angioina-aragonese consentono di supporre che il paese fosse nel XII secolo un casale appartenente alla Contea di Lecce. Il primo documento ufficiale che cita San Pietro Vernotico si pensa possa essere datato 1107, quando la Contessa Sighelgaita, vedova di Goffredo Conte di Brindisi, donò alcune sue terre ad un "Casale di San Pietro". Un più esplicito riferimento al paese, invece, è in un altro documento storico che risale sempre ai primi anni del secolo XII. In particolare il documento è del 1133 quando il Conte di Lecce, Accardo, donò al Vescovo pro-tempore di Lecce la Chiesa del Beato Pietro Apostolo, denominata De Vernotico, insieme con lo stesso Casale ad essa pertinente. La stessa citazione in cui San Pietro è detto appartenente alla Contea di Lecce, si trova in un documento del re normanno Guglielmo II dell'aprile 1180 e in un altro documento del novembre 1195 da parte di Costanza, Imperatrice e Regina di Sicilia. In entrambi si documenta la concessione e la conferma al vescovo della Chiesa di Lecce. Ancora oggi, le chiese del paese appartengono alla diocesi di Lecce. Altri documenti del XII secolo trattano la nascita delle prime Universitas Salentine, intese come le prime civiche amministrazioni, con sindaco, uditori, parlamento e capitano, in grado di organizzare i cittadini che abitavano e vivevano insieme. "L'Universitas Sancti Petri Vernotici" nasce intorno al 1300. Secondo alcune tesi, nel secolo XI, i Normanni, in segno della loro dominazione, costruirono nel paese il Castello Baronale. In seguito ha sempre ospitato i Vescovi feudatari di Lecce come sede baronale e per difesa da incursioni nemiche. Nel tempo, quindi, intorno alla Torre si formò il nuovo centro di vita sociale del paese che prima ruotava intorno alla Chiesa dedicata all'Apostolo Pietro. Il paese conservò il titolo di Università fino al 1811. Nel 1808, infatti, in applicazione delle Leggi Napoleoniche, Gioacchino Murat istituì l'anagrafe dei Comuni a partire del primo gennaio dell'anno successivo. San Pietro Vernotico, quindi, nel 1812 non fu più Universitas, ma Comune dell'antica provincia di Terra d'Otranto e poi di Lecce. "La pacifica e laboriosa popolazione di San Pietro Vernotico, forte delle virtù patrie tramandate da un passato così glorioso, insorse nel moto risorgimentale nel 1821 con i primi moti scoppiati a Napoli e nel 1848, come testimoniano l'eroismo e l'attività segreta dei suoi figli: Nicola Valzani e Pietro Pennetta. Si confonde, a questo punto, la storia locale con quella del Regno di Napoli fino ai fastigi delle guerre d'indipendenza e poi della prima guerra mondiale (1915-18) nella quale perdettero la vita ben 114 sampietrani tra i quali Ruggero De Simone, decorato di Medaglia d'Oro per le sue eroiche gesta". La seconda metà del XIX secolo è caratterizzata da una serie di interventi volti al miglioramento della vita pubblica: la bonifica di terreni paludosi e incolti, la costruzione della ferrovia Brindisi-Lecce ed infine la caserma dei carabinieri. Tra la fine del XIX secolo e gli inizi del XX, San Pietro Vernotico registra un ulteriore incremento demografico dovuto all'immigrazione di numerosi braccianti dal basso Salento. [...] Questo fenomeno innalzò il livello medio di benessere socio-economico di San Pietro Vernotico, che nel 1911 contava 6180 abitanti. Nel gennaio del 1927 nacque la provincia di Brindisi che interessò il territorio tra Lecce, Taranto e Bari. Nello stesso anno avvenne il passaggio di San Pietro Vernotico dalla provincia di Lecce a quella di Brindisi. Il 20 dicembre del 1930 Vittorio Emanuele III, Re d'Italia, concesse "al Comune di San Pietro Vernotico il diritto di fare uso di uno Stemma e di un Gonfalone Comunale". Questo decreto fu firmato da re Vittorio Emanuele III e da Mussolini l'11 gennaio 1932.
Le origini del toponimo "San Pietro Vernotico". Tra leggenda e realtà
[...] Secondo una delle tante notizie, le origini del paese risalgono ai messapi, discendenti dal leggendario Messalo, figlio di Nettuno che, nella lotta contro Enea, si alleò con Turno, re dei Rutuli in Ardea (antica città del Lazio ed ora piccola frazione del comune di Pomezia), oppure, secondo un'altra notizia, San Pietro Vernotico sarebbe un paese fondato dai rifugiati della città romana Valesium, distrutta poi dai Normanni nel 1157, guidati da Guglielmo I d'Altavilla, Re di Sicilia, detto il Malo, oppure ancora, le origini del paese risalgono al V secolo a.C., fondato dai Calogeni che giunsero in Terra d'Otranto. Molte delle leggende ruotano, in particolare, intorno alla derivazione etimologica dello stesso nome del paese. Soprattutto in questo caso, infatti, accanto alla storia, alle derivazioni dalla lingua greca e latina, e accanto alle varie ipotesi fatte da studiosi sull'origine del toponimo: San Pietro Vernotico, si affiancano numerose tradizioni. Spesso puramente leggendarie, ma pur sempre probabili realtà. Sono stati molti gli studiosi ed i linguisti impegnati a cercane il significato, eppure, nonostante le ipotesi scaturite sono state diverse, nessuna in particolare è prevalsa. [...] Prima di discutere sul toponimo "vernotico", vera e propria causa di tante derivazioni, significati e leggende, una citazione afferma che il popolo ha utilizzato per lungo tempo il toponimo San Pietro della Macchia, intendendo come macchia il pascolo. Inoltre, esistono alcuni documenti con la dicitura: San Pietro De Hispanis, ma nel diploma normanno-salentino della contessa Sighelgaita del 1107 si evince che non può essere confuso con il casale di San Pietro Vernotico giacché essi sono indicati distintamente. Certamente, in paese è esistita una chiesetta dedicata a San Nicola De Hispanis, situata al largo del giardinetto della Torre, non lontano dalla via Spani. È probabile, dunque, che il toponimo sarà derivato da qualche famiglia di nome "Spano", possessori di una Tenuta. [...] Secondo una leggenda, San Pietro Vernotico deve il suo nome ad un'iniziativa personale di Sant'Oronzo: sarebbe stato questi a stabilire che i luoghi in cui San Pietro avesse soggiornato avrebbero dovuto, ad eterna memoria, recarne anche il nome. Una tradizione popolare sull'origine del paese, infatti, racconta che San Pietro, capo degli Apostoli, venuto da Oriente, sarebbe passato dal nostro territorio, fermandosi durante l'inverno per svernare (aspettare che arrivi primavera), prima di arrivare a Roma, risalendo la via Appia, per fondare la Chiesa di Cristo. Proprio dalla parola svernare sarebbe nato l'appellativo Vernotico. [...] Volendo ricercare l'originario significato di vernotico le ipotesi più probabili sono varie: [...]
Il dialetto sampietrano
Il dialetto salentino è carico di influenze provenienti dalle dominazioni straniere che si sono susseguite nei secoli: greci, bizantini, longobardi, francesi, spagnoli, albanesi, arabi e romani. Si tratta di dialetti romanzi che, in tutto il medioevo, furono contrapposti ai dialetti ellenofoni altrettanto diffusi nella regione. Il lessico salentino, inoltre, ha preso molti prestiti da altre lingue romanze, come lo spagnolo ed il francese, risentendo in questo caso solo marginalmente dell'influsso dei dialetti greci tanto che, tali parlate, diedero vita per secoli ad una sorta di area bilingue, di cui oggi abbiamo ancora testimonianza nella Grecia salentina. Il salentino ha evidenti affinità con il calabrese e con la lingua siciliana, mentre si differenzia nettamente dal resto dei dialetti pugliesi per fonetica e sintattica. Il dialetto salentino pur conservando ovunque nel territorio della provincia di Lecce, la comune matrice grecofona, assume numerose declinazioni. Difatti spesso è sufficiente cambiare paese per scoprire tonalità e anche termini nuovi. Il dialetto leccese o salentino centrale è una variante del salentino e presenta delle caratteristiche proprie. Esso è parlato nel territorio di diversi comuni, tra i quali San Pietro Vernotico. Il paese conserva in uso un dialetto di origini antichissime, tipico del dialetto leccese, quindi, anche se con delle leggerissime sfumature nell'uso. Vi sono parecchi proverbi sampietrani in dialetto comuni a tutto il Salento. [...]
Il pellegrinaggio di San Pietro
"Mia madre e mio padre mi raccontavano sempre del pellegrinaggio di San Pietro. Era morto da tempo il Signore, Gesù Cristo, e San Pietro aveva molti peccati di cui pentirsi. Aveva il cuore spezzato soprattutto perché aveva rinnegato il Signore. Tre volte. Il canto del gallo in testa gli risuonava ed ogni volta che ne sentiva cantare uno, si sentiva male. Il Signore lo aveva perdonato, ma lui non si dava pace. Eppure si sentiva felice perché Lo aveva visto di nuovo e lui, con gli altri discepoli, hanno iniziato a girare il mondo e a dire a tutti: quanto era buono il Signore, quanto era bello il Signore, quante cose ha fatto il Signore ed era morto per noi. Per i nostri peccati. Però San Pietro si sentiva una cosa grande nel cuore, doveva fare un'altra cosa. Voglio dire che il Signore, quando era ancora vivo, gli aveva detto che doveva fare una cosa ed è così che è venuto qui, per Lui, per il Signore. Si è fatto un lungo viaggio in mare, dentro l'acqua per purificarsi ancora ed è sceso da noi, dove finisce la terra, verso Taranto. Avrebbe voluto andare a Lecce (Lupa) ma doveva andare a Roma perché così si sentiva di fare ed è stato così che è venuto da noi, nel paese nostro. Faceva freddo ed ha aspettato che uscissero le giornate buone. Così è nato il paese nostro. Noi ci chiamiamo così perché San Pietro ha dormito qui dove sta ora la chiesa"
Tra le leggende narrate dagli anziani del paese, rientra anche e soprattutto questo racconto, molto considerato, perché spiega le origini del nome del paese: San Pietro, dal passaggio dell'Apostolo, e Vernotico perché il Santo ha aspettato che facesse meno freddo per poi recarsi a Roma. (vedi Le origini del toponimo San Pietro Vernotico. Tra leggenda e realtà). Se si considera la leggenda come storia, però, è interessante constatare le tante realtà che si riscontrano nel racconto degli anziani: "è sceso da noi [...] verso Taranto", nel golfo di Taranto esiste un bellissimo paese turistico: San Pietro in Bevagna. [...] "sarebbe voluto andare dalla Lupa (Lecce)", da San Pietro in Bevagna, andando verso Lecce, s'incontra San Pietro in Lama. Da qui, poi, andando verso Roma, sulla traiettoria c'è San Pietro Vernotico. [...] Un altro aspetto interessante della leggenda è una probabile contraddizione con l'espressione: "dove finisce la terra". Certamente si riferisce alla costa, dove cioè finisce la terra ed inizia il mare: ma se gli anziani sampietrini si volessero riferire proprio al notissimo Santuario "De Finibus Terrae" (La Fine della Terra) di Santa Maria di Leuca? Ovviamente, come suddetto, è una contraddizione perché Santa Maria di Leuca non si trova: "verso Taranto", ma sulla punta estrema del Salento, bagnata dal mar Jonio e dal mar Adriatico, eppure anche in questo caso la leggenda sampietrana s'intreccia con altre realtà, quelle, cioè, della tradizione del Santuario di Leuca e quella di San Pietro in Galatina. [...] Da Leuca, infatti, risalendo la Puglia, s'incontra San Pietro in Galatina, San Pietro in Lama e poi San Pietro Vernotico. [...] Nella storia di tutti questi paesi, si fa riferimento al passaggio ed al pernottamento dell'Apostolo Pietro, e per questo motivo si è voluto dedicare e dare al paese il nome del Santo. Racconti, leggende e tradizioni che, magari, potrebbero anche indurci a porci domande nel ricercare la verità, ma qui, ciò che più preme sottolineare è quanto e come le tradizioni salentine siano fortemente legate ed intrecciate tra loro: come la notte della taranta di San Pietro Vernotico (vedi La notte della taranta di San Pietro Vernotico), la colonia tarantina formatasi secoli fa, per devozione alla Madonna, presso Sanarica, comune di Lecce, e il gemellaggio di San Pietro Vernotico con Sanarica (vedi Cappella della Madonna di Sanarica).
[...] tutte le notizie sono ulteriormente sviluppate e approfondite nella Guida Turistica "San Pietro Vernotico, nel cuore del Salento"
Per informazioni sulla guida rivolgersi a:
Associazione turistica Pro Loco
Via Brindisi, 157
0831.671753
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